domenica 24 marzo 2019

IL POSTO GIUSTO





Non è facile trovarmi
quando tutto è nel posto giusto
e le farfalle sbattono impazzite contro la rete sul balcone.
Le persone giù in strada hanno smesso i vestiti pesanti
se ne vanno spensierate a compiere un altro giro del mondo
in 850 metri di boulevard.
Non è facile trovarmi
quando tutto è nel posto giusto
e la tazza da caffè fa il suo lavoro, anche se con qualche crepa in più.
Il divano fa il divano, in soggiorno
sotto la luce presuntuosa del pomeriggio
se ne sta lì buono, come un vecchio alcolizzato
pregno di rigurgiti d’insonnia e cocktail casalinghi
un po’ più deforme di quando,
pieni di aspettative, l’avete portato su
nei giorni buoni,
quelli in cui l’ordine è entusiasmo sotto altra forma
quelli in cui la casa ride
poi le risate diventano manie
e “fa sempre più freddo in questa stanza”.
La tenda fa il suo lavoro ma il fumo di sigaretta,
quello, tradisce i programmi
e il cielo da là dentro quasi non si vede più.
Non è facile trovarmi
quando tutto è nel posto giusto.
I luoghi invecchiano come le persone
con esse anche l’ordine  e  i ninnoli raccolti con smania nei viaggi
diventano cumuli di polvere sotto il sole del pomeriggio
che s’allunga sopra i ponti
-          che  fanno il loro lavoro -
i ponti fanno i ponti, non s’accasciano stanchi
come il vecchio fioraio fuori dal cimitero
che allunga lo sguardo oltre la strada
ma gli occhi, quelli, hanno smesso di fare il loro dovere
e gli giocano brutti scherzi;
dal cespuglio sbuca  un cane con fiori selvaggi e bava
                                 che gli pendono dal mento
e nulla è più al suo posto.
E’ lì, forse, che puoi trovarmi
o ritrovarmi
se mai mi avessi persa
se mai mi stessi, ancora, cercando.