venerdì 28 agosto 2020

SCARABEI STERCORARI TECNOLOGICAMENTE EQUIPAGGIATI

 

Perché dovrei pensare a Anne Sexton,

a Van Gogh, alla Cvetaeva, a David Foster Wallace?

Perché dovrei preoccuparmene,

rivangare le pagine delle loro vite

come se ne andasse della mia salute mentale?

Voglio smetterla con i libri

quelli sono solo rogna e bile nera,

il sollievo spirituale

dura il tempo di un sospiro,

il tempo del calcio di un cavallo.

Voglio smetterla con le domande,

con la trasvalutazione dei valori

con gli eterni ritorni

di emicranie e solitudini,

voglio pensare al cavallo sotto forma di tartare

voglio credere che la matematica, beh,

che non serva a nulla

anzi voglio esserne certa,

pretendo di essere felice!

Non tollererò più Whitman e Rimbaud.

Voglio sbronzarmi di certezze.

A cosa diavolo serve l'anima

se milioni di esseri ne vivono senza

ci fanno i falò e ci danzano intorno?!

Voglio unirmi al fuoco sacro,

voglio erigere altari alle cose che non conosco

quotare in borsa la mia religione,

santificare partiti

diagnosticare prostatiti.

Liberatemi!

Voglio sapere di sapere di sapere di sapere

che quel Socrate la cicuta se l'è proprio meritata

e Gauss e tutti i cervelloni

arsi dal disagio

potevano dissetarsi a colpi di cola e ghiaccio- 

"la formula della felicità"!

Non voglio capire perché Ginsberg scelse la pederastia alla guerra.

La guerra.

La guerra.

La voglio rivalutare la guerra

e la pubblicità

e la terra piatta

e le ciliege ai funerali

e la beata routine da scarabei stercorari

tecnologicamente equipaggiati

mangia-lavora-procrea-muori.