martedì 26 febbraio 2019

domenica 24 febbraio 2019

MI CREDI?





Mi sento prigioniera di un esperimento sociale
riuscito bene.
In quella certa ora di quella certa notte
quando l’intelletto si è piegato al panico
da luna
giurai – di voce bassa ma chiara-
che era tempo d’arretrare.
L’anima, ora, rovesciata sembra giunga da lontano
a me
è tutto vano
il male che non ho fatto
il tempo che non ho perso
le promesse che ho mantenuto
senza che i carnefici dei desideri dicessero grazie
per ora e poi
io chi sono, amore, io chi sono
per te?

I fili rossi si sono incagliati
lungo i rami- diversi- di fiumi
che abbiamo percorso ma non attraversato.
I fili rossi non esistono
piangono tra le gengive dei senzatetto.
E il Giappone, quello, tu dimmi,
lo hai mai visto per davvero,
puoi giurarmi- come puoi giurarmi che dormi-
puoi giurarmi che esiste
il Giappone
che esiste la cosa giusta da fare
che esistono le crepe, quelle buone
quelle che Cohen canta ma che stanno mute
dentro le mie pupille?

Il tempo è generoso quando gli conviene
nella cattiva sorte si stiracchia comodo
e attende che tu-confuso da una malattia senza nome-
lo combatta
ma nella buona sorte
beh, nella buona sorte-pare-il tempo non esista.

Hai mai finto di scrivermi?
Per strada, cogliendo le bizzarrie
che solo gli uomini senza tempo colgono,
hai mai, amore, desiderato che potessi vederle?
Io  ti immagino spiarmi
nel cuore del giorno
-che so essere (per me) il più doloroso del tempo umano-
io, non smetto di narrarti, immaginando che tu mi spii
e così, in questo tragico e goffo
gioco da psicosi grottesca
rimango (a me) fedele,  
mi credi?

FINCHE' NE E' VALSA LA PENA


Ti ho visto camminare a ritroso
scansando cumuli di desideri
praticare silenzi senza convinzione
come un monaco testardo
ti ho visto camminare lento
all'ombra del rimpianto
mentre tutto attorno sbocciavano
cuori frenetici e soli.

Ti ho sentito dire parole
in pancia alla notte
finché ne è valsa la pena o poco più;
sento abbaiare i randagi dell'alba,
ti ho sentito dire, e non scendo giù.
Ti ho immaginato solo
nell'angolo della mente
a disegnare baci imperituri
laddove la gente ha smania di andare
ti ho visto restare
finché ne è valsa la pena o un po' di più.

Ti ho augurato un mondo di dettagli rotti
collezioni incomplete
trasparenze e cani
che ancora pisciano agli angoli della vita
di ritardi, rimpianti e sproloqui vani
ché la fine del mondo a stagioni casuali
torna sempre in piazza
sulle spalle di un cristo perduto
e dobbiamo smetterla di avere fretta
smetterla di rimpicciolire le distanze
e fare gli eroi inumani.

Ti ho visto camminare a ritroso
e ti ho seguito
finché ne è valsa la pena o poco più.