Ti ho visto camminare a ritroso
scansando cumuli di desideri
praticare silenzi senza convinzione
come un monaco testardo
ti ho visto camminare lento
all'ombra del rimpianto
mentre tutto attorno sbocciavano
cuori frenetici e soli.
Ti ho sentito dire parole
in pancia alla notte
finché ne è valsa la pena o poco più;
sento abbaiare i randagi dell'alba,
ti ho sentito dire, e non scendo giù.
Ti ho immaginato solo
nell'angolo della mente
a disegnare baci imperituri
laddove la gente ha smania di andare
ti ho visto restare
finché ne è valsa la pena o un po' di più.
Ti ho augurato un mondo di dettagli rotti
collezioni incomplete
trasparenze e cani
che ancora pisciano agli angoli della vita
di ritardi, rimpianti e sproloqui vani
ché la fine del mondo a stagioni casuali
torna sempre in piazza
sulle spalle di un cristo perduto
e dobbiamo smetterla di avere fretta
smetterla di rimpicciolire le distanze
e fare gli eroi inumani.
Ti ho visto camminare a ritroso
e ti ho seguito
finché ne è valsa la pena o poco più.