Scendi in strada a mezzanotte e l'asfalto è bagnato
ti chiedi come, quando è scesa la pioggia
senza che te ne accorgessi.
Ti fermi nel parco più vicino e osservi con occhi da neonato
stupido
ti senti derubato di qualcosa che non è nemmeno mai stato
tuo.
Così ci siamo abbandonati
come neonati increduli dopo la prima pioggia
puri nell'animo e un poco sciocchi
ci siamo persi così
come un musicista perde la melodia perfetta
perché il mondo ha voci più loquaci e impellenti
perché la mente gioca brutti scherzi
ed in fondo i miracoli sono solo trame da scritturare.
Ci siamo persi senza mai provare
coscienti che si prova solo una giacca e non l'anima
quella veste e se non veste
la solitudine penetra nelle ossa come un cancro;
e quanto si può arrivare a credere
nella religione delle solitudini per destino!
Ci siamo persi senza dirci arrivederci
perché non si rivede la luce, una volta conosciuta la
luminosità
ci siamo persi senza addii
divisioni, condivisioni, spartizione di colpe e date
perché era uno scorrere dentro l'altro
il nostro tempo insieme
perché era la prima fusione di intenti e la prima
glaciazione di nervi
il nostro trovarci.
Ci siamo lasciati senza addii, buoni propositi e progetti
impregnati di estremi come eravamo
l'estremo addio fu conoscerci
camminare oltre
mai troppo
e tacere.