venerdì 28 luglio 2017

NON CHIEDERMI POESIE D'AMORE



Non chiedermi poesie d'amore
le poesie sono buone
solo a rassicurare l'animo dello scribacchino,
sono specchi deformanti.
Le mie parole per te
sono inni silenti,
sono i pugni che si agitano
contro paure fantasma,
sono gli occhi semichiusi per spiarti
mentre ti vesti e lasci la stanza
...non sapendo di lasciare ogni giorno
una sacerdotessa senza fede.
Tu sei la mia fede, non chiedermi poesie d'amore.
Le mie parole per te pendono dagli occhi
quando con l'impeto da bambino
aggiungi ogni giorno
un tassello al nostro tempio.
Tu sei il risveglio che mi fa cantare
la lentezza dei giorni grigi
bocca impastata e caffè doppi
mi fai cantare.
Le mie parole per te sono abitudini
coltivate come un giardino segreto
è la meraviglia di ritrovarti
ancora per un altro giorno
e pensare al Natale.
Tu mi fai cantare anche quando
il nostro mondo sembra in guerra
mi fai sperare l'infinito
quando tutte le persone
sembra rimpiangano il passato.
Tu mi fai desiderare che gli anni
scorrano lenti
con la beatitudine nelle tasche
mi fai cantare.

PALLONCINI PIENI DI PROFEZIE

Tu strappavi parole dalle mie viscere
e le avvolgevi intorno al collo come un cappio
ma non fa soffocare ( sorridevi )
questo arnese fatto di fantasmi
mi fa solo venire fame.
Tu ti strappavi parole dalle viscere
nelle notti insonne, il nostro regno
-dove io credevo s'incarnasse d-o
respirava, palloncini pieni di profezie
ci scoppiavano tra le dita
Io suggevo le tue parole
come un discepolo assetato, una sposa in estasi
arrendevole s’espandeva l'anima,
perché l'infinito è nell'incontro.

sabato 1 luglio 2017

HANNO UN GRAN DA FARE I GIOVANI

Hanno un gran da fare i giovani
cercando di dissezionare il proprio inconscio
ed è tutto un io-specchio-del-mondo
E pensano ai fiori i giovani
raccolgono fiori, regalano fiori, 
strappano i petali uno ad uno
poi si strappano i capelli perché i petali hanno parlato.
Hanno un gran da fare i giovani
a vivere tutto con frenesia, stordire l'insonnia
con psicologia spiccia, droghe e albe
tutto come se capitasse per la prima volta
e questa fosse l'ultima.
Hanno un gran da fare a sprecare note e parole
tubetti di colore, stoffe e rullini
Non usano posaceneri, hanno una gran fretta
a rincorrere gli amori
baciare e baciare come se dovessero scovare un segreto
Hanno un gran da fare a trattenere le lacrime
la voce alta
e le mani
impegnate in zuffe e autoerotismo.
Hanno un gran da fare i giovani
a non rimettersi gli stessi vestiti due giorni di seguito
più spavaldi dei commessi dei grandi magazzini
-mentre tu tremi all'idea di comperare
un nuovo paio di scarpe-
con le idee così limpide
le convinzioni politiche limpide
le camicette limpide.
Hanno un gran da fare i giovani
a ignorare vite passate e future
a storcere il naso di fronte all'inezia
alla lentezza
alle pance flaccide
e ai ripensamenti.
Si aspettano che tu abbia sempre
qualcosa di interessante da dire
ma poi quando ti fissano dritto sulla bocca
tu ti limiti a chiedere se gradiscono un uovo fritto
e mentre loro cercano di trovare un senso
al tuo silenzio e alle uova
tu le mandi giù a bocconi grossi
ti accorgi della bottiglia mezza vuota
guardi l'orologio
e pensi agli orari dell'alimentari.
E mentre i giovani interpretano il tuo gesto
come un invito ad andare
lavi i piatti e speri che domani piova ancora.
Vi salutate e sospiri
perché in fondo non vi siete granché capiti
ma almeno qualcuno di loro, pensi,
tenterà di scrivere una poesia sulle uova fritte
e anche questa volta te la sei cavata.