domenica 6 ottobre 2019

CANZONE SUI TETTI



Quando mischiavamo sudore e anima
era come decapitare silenzi secolari
"Scriviamo una favola", dicevi
e cantavamo a lungo sui tetti
- troppo svegli nel tardo pomeriggio-

La favola avrebbe terrorizzato i bambini;

ma noi non eravamo più bambini,
sapevamo mentire a noi stessi.
"Non c'è bisogno di spiegare", dicevo
mentre tardavamo a stiracchiarci sui tetti
il tramonto a Montmartre
si stendeva lento e profumato
-sui nostri sogni in ginocchio -
come una gonnellina a fiori
si posa sulla bocca
di un innamorato senza speranze.
L'istante che precede un addio fatale
è come un paradiso improvvisato
tollerato dagli dei,
rasenta i confini delle eternità.
Fuggite, fuggite, pareva gridare l'orizzonte
mentre i musicisti di strada
singhiozzavano
ed i maître nelle brasserie
non avevano tempo per noi.