Deve esistere un modo,
ci deve essere un modo per uscire
da questo fotogramma che perde consistenza,
baciare la fronte giusta e andare.
Ci deve essere un modo per uscirne
senza svanire,
impressi all'angolo dell'occhio
di uno spettatore eterno
prendere casa lì, in quel luccichio
e coltivarsi
come mai prima,
come mai, mai.
Ma ora come ora
cerco solo di respirare,
cerco solo di respirare,
respirare.
Quanto più abbonda
- nella tracotanza dell'immobilità-
di aria, tutto questo nulla
che stiamo scrivendoci
che stiamo cantandoci
io brindo a me, mentre tutto ciò
per cui sono, da sempre, in ritardo
vaga insieme ai relitti
in un deserto di nonsense
e si espande sul palcoscenico dei giorni
bruciando come la pellicola di un film muto
dai finali mancati.
Stiamo dicendo troppo per non dire nulla
mentre scorgo ovunque celebrarsi
funerali fantasma
del tempo che conta
degli occhi sbarrati sull'anima
dei dolori che nessuno ha ripagato
dei debiti ingiusti
delle bugie pure.
Per ora io brindo a me
e all'amore che ho svenduto,
alla poesia per cui nessuno ha pagato,
brindo a me
e al meglio che ho saputo fare
- per ora -
cercando solo di respirare
cercando solo di respirare
cercando di respirare.