martedì 5 dicembre 2017

mercoledì 29 novembre 2017

PROVINCIALE

illustrazione originale della poesia realizzata da Angelo Massaro



sabato 25 novembre 2017

HINENI- PRESENTAZIONE LIBRERIA STRAND, PUNTO EINAUDI


Oggi alle 18.00 presentiamo Hineni alla Libreria Strand- Punto Einaudi, in Via Emilia San Pietro 22.
Sarà presente la mostra delle illustrazioni di Angelo Massaro.
Accompagnamento musicale e letture, Ivan Follieri, Franesco Luglini.


martedì 21 novembre 2017

HINENI - POESIE, ILLUSTRAZIONI E SBRONZE PACATE

Domani alle 20.00 alla Gargotta del Popol Giost, Reggio Emilia, presentazione di Hineni, mostra delle illustrazioni di Angelo Massaro e performance di Ivan Follieri e Francesco Luglini.



giovedì 16 novembre 2017

PRESENTAZIONE RADIOFONICA HINENI

Stasera alle 18.00 sintonizzatevi su Radio Posto Zero
in anteprima, presentiamo Hineni

www.postozero.it


mercoledì 15 novembre 2017

HINENI


HINENI è il nuovo lavoro della poetessa Rina Xhihani, un lavoro che l'autrice dedica al grande artista L. Cohen, un lavoro dove si mostra una maturazione dell'artista nel linguaggio e nel modo di osservazione del mondo, come affacciata ad una finestra disegna con le parole squarci di vita, mantenendo sempre una verve poetica che la contraddistingue nel carattere e nel suo linguaggio di scrittura originale e di spessore letterario, il tutto accompagnato dai disegni e illustrazione di Angelo Massaro di grande qualità, un lavoro che merita palcoscenici fuori dalla nicchia di pochi intenditori.

(di Ivan Follieri)




giovedì 2 novembre 2017

HINENI- nuova raccolta di poesie illustrate in uscita questo mese!

Cari amici, lettori e non

tra pochi giorni uscirà la nuova raccolta di poesie, interamente illustrata dall'artista Angelo Massaro.
In anteprima qui la copertina.
A presto per ulteriori aggiornamenti!



venerdì 28 luglio 2017

NON CHIEDERMI POESIE D'AMORE



Non chiedermi poesie d'amore
le poesie sono buone
solo a rassicurare l'animo dello scribacchino,
sono specchi deformanti.
Le mie parole per te
sono inni silenti,
sono i pugni che si agitano
contro paure fantasma,
sono gli occhi semichiusi per spiarti
mentre ti vesti e lasci la stanza
...non sapendo di lasciare ogni giorno
una sacerdotessa senza fede.
Tu sei la mia fede, non chiedermi poesie d'amore.
Le mie parole per te pendono dagli occhi
quando con l'impeto da bambino
aggiungi ogni giorno
un tassello al nostro tempio.
Tu sei il risveglio che mi fa cantare
la lentezza dei giorni grigi
bocca impastata e caffè doppi
mi fai cantare.
Le mie parole per te sono abitudini
coltivate come un giardino segreto
è la meraviglia di ritrovarti
ancora per un altro giorno
e pensare al Natale.
Tu mi fai cantare anche quando
il nostro mondo sembra in guerra
mi fai sperare l'infinito
quando tutte le persone
sembra rimpiangano il passato.
Tu mi fai desiderare che gli anni
scorrano lenti
con la beatitudine nelle tasche
mi fai cantare.

PALLONCINI PIENI DI PROFEZIE

Tu strappavi parole dalle mie viscere
e le avvolgevi intorno al collo come un cappio
ma non fa soffocare ( sorridevi )
questo arnese fatto di fantasmi
mi fa solo venire fame.
Tu ti strappavi parole dalle viscere
nelle notti insonne, il nostro regno
-dove io credevo s'incarnasse d-o
respirava, palloncini pieni di profezie
ci scoppiavano tra le dita
Io suggevo le tue parole
come un discepolo assetato, una sposa in estasi
arrendevole s’espandeva l'anima,
perché l'infinito è nell'incontro.

sabato 1 luglio 2017

HANNO UN GRAN DA FARE I GIOVANI

Hanno un gran da fare i giovani
cercando di dissezionare il proprio inconscio
ed è tutto un io-specchio-del-mondo
E pensano ai fiori i giovani
raccolgono fiori, regalano fiori, 
strappano i petali uno ad uno
poi si strappano i capelli perché i petali hanno parlato.
Hanno un gran da fare i giovani
a vivere tutto con frenesia, stordire l'insonnia
con psicologia spiccia, droghe e albe
tutto come se capitasse per la prima volta
e questa fosse l'ultima.
Hanno un gran da fare a sprecare note e parole
tubetti di colore, stoffe e rullini
Non usano posaceneri, hanno una gran fretta
a rincorrere gli amori
baciare e baciare come se dovessero scovare un segreto
Hanno un gran da fare a trattenere le lacrime
la voce alta
e le mani
impegnate in zuffe e autoerotismo.
Hanno un gran da fare i giovani
a non rimettersi gli stessi vestiti due giorni di seguito
più spavaldi dei commessi dei grandi magazzini
-mentre tu tremi all'idea di comperare
un nuovo paio di scarpe-
con le idee così limpide
le convinzioni politiche limpide
le camicette limpide.
Hanno un gran da fare i giovani
a ignorare vite passate e future
a storcere il naso di fronte all'inezia
alla lentezza
alle pance flaccide
e ai ripensamenti.
Si aspettano che tu abbia sempre
qualcosa di interessante da dire
ma poi quando ti fissano dritto sulla bocca
tu ti limiti a chiedere se gradiscono un uovo fritto
e mentre loro cercano di trovare un senso
al tuo silenzio e alle uova
tu le mandi giù a bocconi grossi
ti accorgi della bottiglia mezza vuota
guardi l'orologio
e pensi agli orari dell'alimentari.
E mentre i giovani interpretano il tuo gesto
come un invito ad andare
lavi i piatti e speri che domani piova ancora.
Vi salutate e sospiri
perché in fondo non vi siete granché capiti
ma almeno qualcuno di loro, pensi,
tenterà di scrivere una poesia sulle uova fritte
e anche questa volta te la sei cavata.

lunedì 12 giugno 2017

L'AMORE NON RICAMBIATO

Lasciate che vi prendano per mano, 
anche quando lo sforzo sudaticcio
dei loro pensieri sconfina in convinzioni limitanti
abbiate il coraggio di comprare il biglietto
di quella linea dalla destinazione sconosciuta
concedeteli pupille limpide e ferme
non convertite i vostri ideali
mandateli in vacanza
rassicurandoli che vi ritroveranno al rientro.
E così denudati delle armi più preziose
fatevi trascinare;
l’amore non ricambiato
sarà come l’ennesimo gioco infantile
in cui non ci sono vittime, ma solo ginocchia sbucciate.
Quando all’apice della battaglia
non avrete più di fronte un compagno di giochi
ma un nemico,
ripulite il davanzale, date acqua alle piante grasse
abbandonate la fortezza
e concedetevi la libertà
di poter ricominciare.

lunedì 15 maggio 2017

COME UNA TERRA ANCESTRALE

T’incontrai come si incontra una speranza perduta
senza stupore
senza sofferenza
Affondavo le mani nella tua carne, tu
giovane in felicità
vecchio in disillusioni
e dalle crepe perdevo l’amore di cui tu mi riempivi
come un temporale
su una terra ancestrale
M’incontrasti come si incontra un incubo già vissuto
incubi
dalla bellezza faticosa
Affondavi le mani incredulo nella mia carne, io
vecchia in coscienza
giovane in strada.
e nei pori conservavi l’amore di cui ti riempivo
come una terra ancestrale
al passaggio di un temporale.

lunedì 3 aprile 2017

AH, POTERLA CANTARE LA POESIA




Langue la poesia, non serve 
nemmeno al poeta che prende in prestito 
il linguaggio freddo delle bottiglie
per sopravvivere e attende i tramonti 
sul terrazzo di una vecchia locanda 
azzuffandosi con barboni e fantasmi
fradice le mani di sporco pianto.
Non serve al bambino dalla passione originale
che preferisce le cime degli alberi
agli equilibri abissali delle parole.
Non serve ad Agnese rimasta senza marito.
Non serve al curato che usa ricatti universali.
Non serve al cane che fissa la luna.
Non serve alla notte che sbircia degradi meno discreti.
Non serve all'innamorato, dannata poesia,
cosa ne capisce lei delle parole che non stanno mai in fila,
belle e pulite, sicure anche quando sbagliate,
innocenti anche quando crudeli, dannata poesia!
Non serve a Olenin*, il chierichetto muto
che accarezza i tasti dell'organo,
mentre Marjanka* gioca in giardino. Ah,
saperla cantare la poesia -pensa- ah,
poterla cantare!

venerdì 10 marzo 2017

IL FAGIANO



Da poco tempo mi sono trasferita
Il trono della mia nuova prigione
è nuovo di zecca, ecopelle grigia
comodità tollerabile.
Dalla finestra consumo il privilegio
delle ore di libertà
osservando un grande giardino:
rami lunghi e secchi ed erba incolta.
Nel giardino vive un fagiano
emette strani suoni
- chi diavolo conosceva il verso del fagiano-
e pare sia anch’esso sovrano delle sue ore
ma dell’immensità del  giardino
ho notato che esplora solo un angolo limitato,
e quando passo vicino al recinto
con indiscrezione tipicamente umana
mi ignora- il fagiano selvaggio del centro città!

La via che percorro mi è nota
ma inizia a mancare ogni giorno
un dettaglio che rinnovi lo stupore
Oggi ad esempio, c’era una lunga fila di giovani
davanti a un grande magazzino
attendevano di fare un provino
su come indossare i jeans
Pensai a quando noi da giovani
facevamo la fila all'apertura della biblioteca
per occupare il posto più silenzioso;
ma credo non sia proprio  la stessa cosa.

Ora di silenzio ne abbiamo in abbondanza
solo che sembra abbia smesso di darci un’occasione
Se ne sta con aria di sfida
a pochi centimetri dalla punta delle dita
corrose dalla vocazione al passato.
Il segreto, avresti detto
- con idioma certo più adeguato-
è ignorare l'immensità del giardino
custodire, certo,  oggetti o ricordi
ma in luoghi difficilmente accessibili,
come la cantina di un vicino di casa
o un baule di cui perdi di proposito la chiave
allora il silenzio ritornerà a svelare
come un fagiano impertinente in centro città
il dettaglio quotidiano che nutre lo stupore.